PELLEGRINAGGIO DELLA MEMORIA AD AUSCHWITZ-BIRKENAU FINE GENNAIO 2020

PELLEGRINAGGIO DELLA MEMORIA AD AUSCHWITZ-BIRKENAU

FINE

GENNAIO 2020

 

Con Vittorio Ceresini (Presidente Unione Palvareta Nova) che aveva organizzato il viaggio, a fine gennaio 2020 con un gruppo di 50 persone siamo andati in pellegrinaggio a Cracovia con lo scopo precipuo della commemorazione della MEMORIA.

Obiettivo principale il.pellegrinaggio a AUSCHWITZ-BIRKENAU uno dei 7 famigerati campi di sterminio in terra polacca.

Quando quella mattina arrivammo ad Auschwitz, bastava tendere l’orecchio e il vento ancora  soffiava in modo tragico: forse le voci e le ombre dei 2 milioni di persone sterminate nell’arco di poco più di 3 anni.

Certo per avvertire quelle grida soffocate e annichilite ci vuole la consapevolezza della MEMORIA altrimenti quel vento  sarebbe stato solo  gelido che poi si è  piano piano attenuato ed è apparso il sole.

Percorrere lungo i binari, calpestare quella terra che muta aveva assistito a quei viaggi senza ritorno,  immaginare  il tragitto di quelle  ombre che procedavano inerti,  oramai  una umanità  spogliata di ogni dignità e votata allo sterminio e’ una memoria indelebile che è entrata nel più profondo.
Camminare sul terreno dove una umanità  ridotta allo stremo delle forze, annichilita è  una esperienza tristissima, quasi non si vorrebbe calpestarla per la sacralità di tanto immane dolore per cui sale spontanea  la domanda verso il cielo: DOV’E’ DIO?

In tutta la letteratura scritta su questo tema, il libro LA NOTTE  di ELIE WIESEL, premio Nobel per la pace nel 1988, tenta una risposta adeguata alla scomparsa di ogni umanità:  Elie aveva assistito alla esecuzione.

Nel grande piazzale di Auschwitz dove ogni giorno, per ore e ore, avveniva la conta di chi per il momento non era destinato allo sterminio ma era utilizzato per lo sterminio dei  fratelli, capito’ che mancava all’appello qualcuno per cui le SS ritennero responsabile il capo squadra e due suoi aiutanti tra cui un ragazzo di 12 anni.
Furono subito  condannati all’impiccagione tutti e 3.

C è  ancora adesso la sbarra dove avvenivano le impiccagioni in presenza di tutti perché  tutti dovevano passare davanti a vedere l’abominio.

Riporto la descrizione:
……….,…………………….
I 3 condannati salirono insieme sulle loro seggiole.
I 3 colli vennero introdotti contemporaneamente nei nodi scorsoi.
-Viva la libertà   gridarono i due adulti.
Il piccolo, lui, taceva .
– dov è il buon Dio? Dov è? – domandò qualcuno dietro di me.
A un cenno del capo del campo le 3 seggiole vennero tolte.
Silenzio assoluto.  All’ orizzonte il sole tramontava.
Scopritevi !- urlò il capo del campo. La sua voce era rauca. Quanto a noi, noi piangevamo.
-Copritevi!-
Poi cominciò la sfilata. I due adulti non vivevano più.  La lingua pendula, ingrossata, bluastra.  Ma la terza corda non era immobile: anche se lievemente il bambino viveva ancora. ..
Più di una mezz’ora restò così, a lottare tra la vita e la morte , agonizzando sotto i nostri occhi. E noi dovevamo guardarlo bene in faccia. Era ancora vivo quando gli passai davanti . La lingua era ancora rossa , gli occhi non ancora spenti.
Dietro di me udii il solito uomo domandare:
– dov è  dunque Dio?
E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
-dov e’ ? Eccolo: è  appeso lì, a quella forca…
Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere.